
Comprare casa a 1 euro in Italia: il recupero del patrimonio edilizio.
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ROSETO DEGLI ABRUZZI – L’Italia è un paese con un patrimonio immobiliare che definire importante potrebbe solo diminuirne la reale portata.
In questo scenario si inseriscono anche numerose proprietà in stato di abbandono, specie nei piccoli centri ma non sono indenni le grandi città.
Case, palazzi, edifici industriali, terreni e spazi urbani in disuso e da riqualificare, per i quali gli interventi di recupero sono eccessivamente onerosi per i proprietari che siano essi enti pubblici, società o semplici privati cittadini.
Un patrimonio da recuperare e salvaguardare, non solo perchè parte della memoria storica dei luoghi e del tessuto culturale del paese ma anche nell’ottica di limitare il consumo del suolo con nuove costruzioni, di ridurre la cementificazione delle città e sostenere il ripopolamento di aree e centri storici desertificati a causa della fuga verso le zone più densamente urbanizzate.
E’ ormai da diversi anni che in Italia alcuni comuni hanno dato il via al progetto denominato ” case a 1 euro” che consente, con un prezzo appunto simbolico, di acquistare immobili da ristrutturare e adibire non solo ad abitazione o casa vacanze, ma anche a strutture ricettive e commerciali.
La Sicilia è stata la prima regione a promuovere iniziative di questo tipo.
L’Abruzzo non è rimasto a guardare e oggi è possibile acquistare case davvero con un solo euro, nel rispetto di alcuni parametri, in centri come Lecce Nei Marsi (L’Aquila), Santo Stefano di Sessanio ( L’Aquila), Casoli (Chieti) e da poco anche a Pratola Peligna ( L’Aquila).
Tra i requisiti necessari, l’impegno a stipulare il rogito di compravendita entro pochi mesi, l’impegno a presentare i progetti per la ristrutturazione entro sei mesi e ad avviare i lavori entro 12 mesi dal rilascio della concessione comunale.
Per conoscere l’elenco delle proprietà disponibili, basta andare sul sito
www.casea1euro.it.
I proprietari di immobili che non vogliono o non possono più occuparsene, in termini di manutenzione e gestione, possono contattare i comuni per mettere a disposizione queste case per il recupero e la valorizzazione urbanistica cittadina.
Discorso analogo è stato introdotto per i terreni incolti, con la cosiddetta Banca della Terra, iniziativa volta ad assegnare agli aventi requisiti appezzamenti di terreno inutilizzati da destinare a nuove colture e all’avvio di imprese agricole.
Maggiori informazioni su:
www.ismea.it, database delle terre agricole e
www.urp.regione.abruzzo.it, banca della terra per la nostra regione.
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